Il testo è di di Ognibene Davide / Pozzati Simone
"GLI ASTRONAUTI" ritrae una routine frenetica ed alienante.
Un brano crudo e riflessivo che fotografa lo spaccato sociale odierno nel quale personaggi di diverse estrazioni sociali si alternano come protagonisti involontari accomunati solo dalla stessa sensazione di solitudine e frustrazione.
C'è una maggiorata tatuata alla fermata dell'autobus
e gli studenti di medicina usano farmaci contro la noia giurando poi di non farlo mai più
sulle grate delle edicole chiuse grafiti di vernice
e negli spazi pubblicitari vuoti manifesti elettorali di sconosciuti
C'è una ragazza solitaria che per poco non ha preso i voti
e uno spazzino incazzato con le fabbriche di celofan
perchè nemmeno il cielo ce la fa a contenere tutta questa rabbia
e nei bar solo cronaca nera e calcio scommesse a palla
Ma tu pensa agli astronauti che si sentono soli
se la fuori tanto spazio non serve a farli star sereni
Ma tu pensa agli avvocati nei loro studi
a chissà quanti matrimoni sono falliti
quanti vorrebbero i tuoi occhi per guardare fuori
C'è una donna disoccupata che pulisce i vetri e una puttana con le tette di fuori
chissà quanti vaffanculo s'è presa, poveretta, per stare ancora in piedi
schivando le automobili e santificando i marciapiedi
mentre negli spot elettorali di sconosciuti le promesse sono facili quanto gli abusi
Ma tu pensa agli astronauti che si sentono soli
se la fuori tanto spazio non serve a farli star sereni
Ma tu pensa agli avvocati nei loro studi
a chissà quanti matrimoni sono falliti
quanti vorrebbero i tuoi occhi per guardare fuori
Nel degrado dei tuoi giorni
c'è un senso amaro di poesia
che sa di sorrisi nascosti
che sa di noi
Ma tu pensa agli astronauti che si sentono soli
se la fuori tanto spazio non serve a farli star sereni
Ma tu pensa agli avvocati nei loro studi
a chissà quanti matrimoni sono falliti
quanti vorrebbero i tuoi occhi per guardare fuori